15/09/2017 | 13:00
Settore giovanile

U17, Carminati: 'Lavoriamo per valorizzare i sacrifici'

Prima intervista per mister Simone Carminati, tecnico degli Under 17 della Feralpisal: ecco le parole del tecnico

SAL - Sono iniziati i campionati giovanili. Tra le prime squadre a iniziare la stagione c stata la formazione Under 17, la cui guida tecnica stata affidata a mister Simone Carminati. Dopo aver allenato i Giovanissimi Nazionali della Cremonese e per due stagione gli Allievi regionali dellAtalanta, nel campionato che coinvolge squadre di Serie A e B, ha vissuto lesperienza pi lunga tra le fila del Brescia, guidando per quattro anni gli Allievi Nazionali. Ora una nuova avventura, iniziata nel migliore dei modi nella prima gara casalinga

Buongiorno Mister. Partiamo dallattualit. Siete reduci da unesaltante vittoria per 5-4. Il miglior modo per iniziare questa avventura.

Se tutte le partite sono cos non arrivo alla fine del campionato (ride, ndr). A parte la gara di domenica scorsa, posso dire che siamo in una fase di costruzione. Stiamo facendo delle valutazioni attente sui ragazzi, provandoli anche in ruoli a cui non erano abituati. Abbiamo un gruppo misto, costituito dai classe 2001 e 2002 e di fatto abbiamo dovuto formare una nuova squadra, non avendo la categoria intermedia degli Under 16. La soddisfazione dettata dal risultato di domenica stata tanta: perdevamo 4-2 e alla fine c stato un bel momento con la squadra che era felice. Possiamo ancora migliorare e cercheremo di lavorare al meglio durante la stagione.

Parliamo invece di questo avvio di avventura. Che sensazioni ci sono per questa nuova esperienza professionale tra le fila della Feralpisal.

Ho trovato una societ molto organizzata, che mi ha messo a disposizione un ottimo staff. Mi sembra di volare, perch faccio lallenatore e basta. Non ho alcun tipo di problema, perch qui c tutto sia in termini di persone che di strutture. Ho fatto tanti anni di settore giovanile e non mi aspettavo di trovare questa organizzazione.

Parliamo invece dei tuoi giocatori. Che gruppo hai trovato?

Sono stati allenati da persone che hanno inculcato la cultura del lavoro. E questo importante perch aver ragazzi che hanno voglia di lavorare facilita il mio compito. un gruppo in costruzione, ma non li ho trovati in ritardo. Hanno grossi margini di miglioramento.

La formazione degli Under 17 stato dei team che ha meglio figurato nellambito degli ultimi anni. Quali sono i tuoi punti fermi nel tipo di preparazione e di approccio con i ragazzi.

La categoria degli Under 17, o Allievi, la categoria pi importante a mio avviso in ambito giovanile. lultima in cui giochi con ragazzi di pari et. O ci sei oppure rischi di non fare il passaggio successivo. A questa et vedi chi ha le qualit, non solo tecniche ma anche di approccio, per fare il salto. una sorta di esame di maturit.

I risultati che volete ottenere sono pi di crescita che di mero punteggio nelle partite.

S, il settore giovanile cos. Vincere fa piacere a tutti. Faccio un esempio: abbiamo vinto una partita, non cera nessuno che aveva mal di gambe. Chi perde ha problemi. Crea entusiasmo ai ragazzi. I ragazzi credono a quello che dici. Dal punto di vista dellallenatore la crescita. Limportante riuscire a tirare fuori quei due, tre o quattro giocatori per la prima squadra. Non facile, perch la concorrenza

Il professionismo dista due step. A dirla cos sembra facile, ma immaginiamo non sia propriamente cos. Quali sono le difficolt che si possono incontrare in questa particolare et e come possono essere accompagnati i ragazzi.

Una delle difficolt senza dubbio rappresentata dalle molteplici voci che ascoltano i ragazzi. Prima dellallenatore viene la famiglia e, purtroppo, anche i procuratori. Pur essendo giovanissimi, hanno gi una persona che cura i loro interessi che talvolta rischia di non fare il loro bene. Quello che dico ai ragazzi che i procuratori ci sono finch gli fa comodo esserci, noi allenatori ci siamo sempre a prescindere. Sappiamo benissimo quali possono essere i problemi dei ragazzi in questa et, caratterizzata dalla scuola e da una vita privata per certi versi impegnativa. I ragazzi fanno tanti sacrifici e, proprio per questi sacrifici, hanno il dovere di dare il massimo in campo. Per valorizzare il sacrificio. Diversamente saranno loro a perderci. Devono sapersi gestire: il loro corpo un motore e se per tutta la settimana non metti olio, benzina, curandone le parti non pu andare a mille in partita. Le qualit calcistiche sono importantissime, ma non sono tutto. Per prevalere ci vuole altro. AllAtalanta ho visto giocatori con qualit infinite che ora faticano a giocare in Lega Pro: questo perch si sono gestiti male, pur essendo gente che ha giocato in tutte le nazionali di categoria. Quando li vedo svincolati un colpo al cuore.

In un gruppo di oltre 20 ragazzi c chi pi pronto dal punto di vista fisico, chi lo dal punto di vista caratteriale. Il tuo approccio pi da padre o da fratello?

Io sono un docente di educazione fisica e quindi mi comporto da insegnante, usando un po il bastone e un po la carota. In una squadra hai oltre venti teste diverse. Se hai la presunzione di trattare tutti ugualmente non hai capito niente. Bisogna avere un approccio soggettivo. Sul campo cerco di fare anche un po da insegnante: devo far s che il ragazzo venga promosso, anche in ambito calcistico. La disciplina nel calcio molto simile alla scuola: sia in istituto che sul terreno di gioco nessuno vuole perdere tempo.


Cosa ci possiamo aspettare da questa annata?

Possiamo aspettarci che migliorino tanto. Latteggiamento dei ragazzi e la voglia di migliorarsi tanta. E queste sono basi fondamentali affinch si possa fare bene durante la stagione. Lo dimostra il fatto che dopo la partita col Pordenone, il giorno dopo non cera un assente e nessuno aveva problemi. Questo un bel segnale ed di buon auspicio per noi.


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