29/11/2018 | 12:08
Settore giovanile

Tra dinamiche e relazioni: intervista a Francesca Fabbri, psicologa del settore giovanile

Francesca Fabbri, psicologa del settore giovanile della Feralpisal, ci spiega il suo ruolo all\'interno dello staff tecnico

SAL - uno dei volti nuovi dellannata, ma non tutti lhanno ancora conosciuta. Perch il suo ruolo, e lo ribadisce lei per prima, quello di osservatrice. Guardare e poi agire. Quando serve, quando diventa necessario. Perch il ruolo di Francesca Fabbri, che di professione fa la psicologa vantando un master in psicologia applicata allo sport e un altro master in neuropsicologia, non propriamente facile da svolgere. Specie su un campo di calcio.

Alla Feralpisal, tuttavia, leducazione e la disponibilit sono di casa. Elementi tali da permettere un adattamento veloce anche a chi alla prima esperienza non gi nello sport ma nellarea calcistica.

Andiamo per a conoscere un po meglio Francesca, che da inizio stagione una presenza fissa sui campi del settore giovanile verdeblu.

SETTORE GIOVANILE: INTERVISTA ALLA PSICOLOGA, FRANCESCA FABBRI


Una psicologa su un campo di calcio. Innanzitutto, te lo saresti aspettato quando hai iniziato il tuo percorso?

Direi di s. Perch alla fine lo sport mi sempre piaciuto. Nellambito del mio percorso accademico in psicologia mi sono lasciata incuriosire dal corso a crediti liberi che si teneva presso la facolt di Scienze Motorie a Milano. Questo ramo mi piaciuto tantissimo. E cos ho deciso di approfondire un tema, effettuando la tesi di laurea, tirocinio e svolgendo un master successivo al conseguimento dei cinque anni di Universit.

Come stai vivendo questa tua esperienza a contatto con il settore giovanile verdeblu.

Innanzitutto dico che sono orgogliosa di far parte di questo Club. Pur non conoscendo direttamente il lavoro interno, vivendo a Ponte San Marco vicino a Lonato conoscevo la realt e la seriet del progetto. Spero di fare un buon lavoro e portare un valore aggiunto attraverso la professione. In questi primi mesi ho avuto modo di conoscere buona parte del gruppo di lavoro, ma ci sono effettivamente tante persone che ruotano sui campi. Mi sto ancora ambientando: chiaro che mi piacerebbe aver la possibilit di entrare in contatto con tutti per poter fare il miglior lavoro possibile.

Bambini, ragazzi, genitori, allenatori. Con chi pi facile relazionarsi?

Con gli atleti il rapporto pi diretto. vero che devi guadagnarti la fiducia ma tutto molto genuino. Con gli adulti ci sono gi preconcetti e costrutti mentali, in positivo e in negativo: c chi accoglie subito favorevolmente la figura dello psicologo e parte come un fiume in piena a parlare e a confrontarsi mentre c chi maggiormente restio ad aprirsi e a condividere considerazioni di vario genere. Stesso discorso per i genitori: ci sono quelli pi disponibili e quelli un po pi chiusi, ma non farei discorsi legati a ruoli e categorie. Dipende tutto dalla persona.

Sul campo come sei impegnata?

Il mio percorso e gli studi mi hanno insegnato a partire innanzitutto con losservazione. Questo mi permette di comprendere fin dallinizio le dinamiche che si celano dietro ad un lavoro di gruppo. In seconda battuta si uniscono gli allenatori e presento le considerazioni. Questo un lavoro di squadra, che ha al centro di tutto i ragazzi. Il presupposto di partenza quello di avere un atleta che sta bene. Perch se la sua situazione psicofisica ottimale rende meglio anche nella performance.

Spesso il ruolo dello psicologo ritenuto erroneamente implicato in qualche difficolt relazionale, ma non proprio cos...

Talvolta si pensa che si richieda lintervento per problemi gravi, ma in realt spesso il ruolo che ci spetta quello di promotori del benessere: se le cose vanno bene, cerchiamo di farle andare ancora meglio. Tra gli altri compiti pi importanti rientra la gestione delle emozioni: sia durante la partita che nel prepartita un aspetto che merita attenzione. Quando si ha a che fare con i giovani atleti si cerca poi di analizzare gli aspetti della vita di tutti i giorni, come scuola, relazioni con amici e famiglia, con la parte prettamente sportiva.

Si dice che lallenatore debba essere anche un po psicologo. La Feralpisal ha te come professionista in questo settore. Il fatto che un Club creda in un percorso di affiancamento quanto pu essere produttivo nellambito della crescita di un atleta?

Sono convinta che avere a disposizione un professionista del settore possa costituire un valore aggiunto. Vale per lallenatore e per il Club. una possibilit e uno strumento in pi: non si deve sostituire allallenatore, ma pu costituire una preziosa aggiunta.

IL PROFILO -FRANCESCA FABBRI

Laurea in Psicologia

Master in Psicologia applicata allo Sport

Master in Neuropsicologia

Ha lavorato con

Federazione Italiana Rugby

Rugby Calvisano

New Best Basket Mazzano

Idea Volley Brescia


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