IL TABELLINO
SPEZIA (4-3-3): Zoet; Mateju, Vignali (14' st Di Serio), Hristov, Nikolaou; Jagiello (26' st Bandinelli), Esposito Sa (35' st Esposito F.), Cassata; Verde (26' st Cipot), Falcinelli, Moro (14' st Nagy).
A disposizione: Bertola, Candelari, Crespi, Jureskin, Muhl, Pietra, Tanco. Allenatore: D'Angelo.
FERALPISALÒ (3-5-2): Pizzignacco; Bergonzi, Ceppitelli (1' st Pilati), Balestrero; Felici (35' st Letizia), Kourfalidis, Fiordilino, Di Molfetta (26' st Zennaro), Tonetto; La Mantia (43' st Krastev), Manzari (35' st Pietrelli).
A disposizione: Liverani, Volpe, Verzeletti, Attys, Giudici, Hergheligiu. Allenatore: Zaffaroni.
ARBITRO: Baroni di Firenze.
GOL: 38' pt Felici (F), 31' st La Mantia (F)
AMMONIZIONI: Cassata (S), Pizzignacco (F), Verde (S), Nikolaou (S)
NOTE: Recupero: 0' pt - 5' st
LA CRONACA
Vittoria: 2-0 a La Spezia. Partiamo dal risultato, la cosa più importante del mondo stasera. E dagli abbracci. Quelli a Manzari e Di Molfetta per gol al 13’. Poi annullato. Quelli a Felici per l’altro gol, al 38’, stavolta valido. E quelli a La Mantia, conditi da sberle d’amore, per il gol che la chiude, al 31’ della ripresa. Cloud di vibrazioni positive per uno scontro diretto che pesa tanto. Tre punti che significano tutto: la lotta salvezza continua. La volata finale è nel vivo ed è viva.
Butic dà forfait per febbre, come Voltan. Martella non c’è, risentimento muscolare poco prima di partire per la Liguria. A mister Zaffaroni non mancano le idee: Bergonzi e Balestrero accanto a Ceppitelli, con il capitano sul centro sinistra. Felici quinto a destra, Tonetto agli antipodi. Si parte.
PRIMO TEMPO
Botta e risposta. Ma il colpo più duro lo dà la Ferapisalò con il gol di Felici (terzo in campionato) al 38’. Destro al volo dopo aver seguito da segugio un’azione fino al dischetto: La Mantia inventa un arcobaleno morbido per Manzari, anticipato. C’è però il numero 97 che non perdona. Affamato. Come tutti i Leoni del Garda, che incastonati nella solita logica del 3-5-2 mettono in campo dedizione e attenzione. Manzari, dicevamo. Al 13’ l’attaccante arrivato a gennaio riceve una palla di cacao da Di Molfetta, sinistro preciso e 1-0. Ma il duello nella sfida col Var lo vince ancora la tecnologia, che annulla per offside. Si rifà tutto. E si riparte da un atteggiamento quasi speculare delle due fazioni. Che danno vita ad un primo tempo vivace davanti agli oltre 6mila del Picco. Lo Spezia aveva iniziato con un destro da fuori di Vignali, poi sottolineato da un bel tiro di Esposito deviato benissimo da Pizzignacco e bilanciato da un tentativo aggiro di Di Molfetta. Al 38’ il gol e poco dopo un’altra grande azione di Felici. Che spara un destro potente e angolato alto di un’unghia. Riposo, massaggi, strategie e si riparte.
SECONDO TEMPO
Si scaldava da un po’, Pilati. Ed entra dal 1’. Ceppitelli aveva iniziato a toccarsi la coscia già a metà primo tempo: cambio.
E proprio Pilati al 6’ è decisivo, deviando in angolo un tiro a botta sicura da pochi metri di Moro. Esultanza da gol per un gol evitato.
Al 13’, dopo un paio di tentativi bianconeri evaporati tra il disappunto dei tifosi di casa, è Di Molfetta ad andare ancora vicino al gol: sponda di La Mantia ed esterno destro di prima che sfiora l’incrocio. I Verdeblù gestiscono bene gli affondi dello Spezia, ripartendo e provando a pungere con Felici, che viene contrastato in area al 22’, ma è tutto regolare, dicono. Gestione. Pizzignacco viene ammonito perché troppo minuzioso nello studiare il posizionamento dei compagni prima del rinvio. Va in diffida. Tanti contrasti. In cui La Mantia spesso c’è, tra sponde preziose e manate subite. E gol. Perché al 31’ proprio Lama trova il raddoppio. Sbuca da una mischia su corner battuto da Manzari. Sponda di Pilati. E incornata da bomber vero da un metro. Saluto militare d’ordinanza, cuore alla tribuna e abbracci. Ancora quegli abbracci. Che significano tanto, significano tutto.
Nel finale ci prova Esposito di testa, brividi. Entra Letizia e dà forze fresche con i suoi polpacci a trazione anteriore. Crampi per Lama. Pietrelli corre tanto, Zennaro suda di più, Krastev svetta con orgoglio. Il nostro. Quello di tutti i Leoni del Garda. Avanti così, domenica c’è la Samp.