08/03/2020 | 00:00
Prima squadra

Facciamo una scommessa...

Nella giornata della festa della donna, riproponiamo la nostra intervista a Susanna Manzoni, bomber delle Leonesse del Garda, dall'ElleDiG Magazine di dicembre.

Mamma, quella che sta giocando con mio fratello una ragazza, vero?
No, Susanna. Figurati se una ragazza gioca a calcio!
Allora facciamo una scommessa: se quella che sta giocando una femmina, inizio anche io!

Quella scommessa Susanna Zu Manzoni, una bambina di 6 anni di Terlizzi, paesino in provincia di Bari, lha vinta. Lha vinta eccome. E da quel momento nessuno pi riuscito a toglierle le scarpette dai piedi.

iniziata cos pi o meno la carriera della bomber delle Leonesse del Garda, giocando al parco, per strada, dove capitasse. Limportante era giocare. Un amore nato dal primo tocco e che tuttora la accompagna nella sua carriera, durante la quale si tolta molte soddisfazioni. Ora, la sua esperienza (e i suoi gol) la mette a disposizione delle sue compagne sulle sponde del Garda, con le quali ha intrapreso la sua seconda stagione.

Da piccola, per, il calcio femminile non era cos sviluppato.
Ho iniziato con i maschietti alloratorio e ci ho giocato fino ai 14 anni, facendo tutta la trafila delle giovanili. Sono contenta di aver iniziato con loro, perch mi ha portato ad avere una grinta diversa. Il fatto di doverti giocare il posto con un maschio ti dava quella spinta in pi, dovevi farti il mazzo per avere un posto da titolare. Nel femminile, invece, a livello numerico c meno competizione. Guarda anche le ragazze che ora sono nel giro della Nazionale: difficilmente troverai qualcuna che ha iniziato direttamente nel femminile, perch allepoca era anche pi dura trovare delle societ che a livello di giovanili fossero attrezzate. Oggi, invece, la situazione diversa e molte squadre hanno allestito un settore femminile ben strutturato, a cominciare dai settori giovanili.

Poi, qualcuno comincia a notarla. Si muovono in diverse societ di A e B e la sua scelta ricade sul Bardolino, sul lago di Garda ma sponda veronese, proprio di fronte a Sal. E mai scelta fu pi azzeccata. Aggregata inizialmente alla squadra Primavera, con neanche quindici anni compiuti, realizza 55 (cinquantacinque!) reti nella sua prima annata, aggiudicandosi e detenendo tuttora il record di miglior marcatrice Under 15 nel veronese.
Pensa che ho iniziato la mia carriera da terzino; poi, mi hanno spostata in fascia e si sono accorti che qualche gol lo facevo. Cos mi sono messa davanti.

Le sue prestazioni le valgono la promozione in prima squadra con la quale vince tutto. Si aggiudica due scudetti, due coppe Italia ed una supercoppa italiana. A neanche ventanni compiuti. Successivamente, il trasferimento al Brescia Femminile, in serie A2, dove rimane per tre stagioni e conquista (manco a dirlo, con un suo gol allultima giornata) la promozione nella massima serie. Da l, un giro in Sardegna, prima a nord (Olbia), poi a sud (Villacirdo).

Nella prima parte della sua carriera, Susanna ha avuto modo di conoscere il calcio femminile della massima serie che, tuttavia, non era cos in luce come in questi ultimi tempi.

Dopo la Sardegna, Zu deve fare i conti con la realt lavorativa ed costretta ad appendere momentaneamente gli scarpini al chiodo.
Sono stata ferma quattro anni per pensare al lavoro. Cos ho lasciato il calcio ad alti livelli, ma non ho mai smesso di voler giocare. Ho provato tanti sport, avendo frequentato il liceo sportivo, ma del calcio mi sono innamorata immediatamente. Mi piaceva latletica, ma praticarli entrambi diventava difficile. Il calcio non lo abbandonerei mai, per nessunaltra disciplina.
Lassenza dallerba, infatti, non poteva durare a lungo: Cos, ho ricominciato dalle basi: Flero, Montorfano, Chiari e adesso il secondo anno a Sal.

Una partenza, questanno, un po a rilento. Ma piano piano stanno rientrando sui binari giusti, anche grazie ai suoi gol.
Abbiamo sofferto il fatto di essere in poche. Rispetto allanno scorso abbiamo cambiato tanto, normale faticare allinizio. Tuttavia, stiamo integrando le ragazze della juniores e sono molto contenta perch stanno facendo davvero bene, sono ragazze in gamba e si impegnano per la causa. Il salto di categoria labbiamo sicuramente sentito, stato molto pi alto di quello che ci aspettavamo ed inoltre ci scontriamo contro realt che hanno un gruppo che gioca assieme da diversi anni, mentre noi, a parte quattro o cinque, abbiamo dovuto prima conoscerci meglio e trovare lalchimia giusta. Noi diamo sempre tutto. Abbiamo uno staff che sta facendo un gran lavoro e che tiene a noi. Tutti ingredienti che, alla lunga, portano per forza risultati.

Non solo la dedizione e limpegno. Le Leonesse stanno creando un gruppo affiatato dove, ovviamente, non mancano i momenti di aggregazione.
Noi abbiamo una tradizione: prima di entrare in campo, facciamo sempre due foto. Una quella seria, quella da copertina, laltra quella per noi, dove facciamo boccacce e facce stupide. unusanza della quale mi attribuisco la nascita perch lanno scorso, quando ero ferma per infortunio e dovevo accomodarmi in panchina, volevo a tutti i costi fare lo stesso la foto. Quindi mi sono buttata in mezzo! Da l abbiamo cominciato a farle entrambe. Una volta, poi, si sono sbagliati e hanno pubblicato sul giornale la nostra foto stupida, ma stato comunque divertente.

Oltre al calcio, lo spirito viaggiatore che lha portata da un capo allaltro della Penisola prende il sopravvento: Lavoro in un negozio di telefonia, ma appena posso fuggo. Se non devo allenarmi e ho un po di tempo libero cerco di viaggiare, ma mi piace rimanere in Italia! Ho i parenti al sud e quando posso vado a trovarli perch sono tutti praticamente l.E come darle torto, con un mare come quello pugliese?

E sul momento di smettere (cosa, per ora, ancora lontana) ha le idee chiare.
Dopo il ritiro, basta: non ho la pazienza che serve per fare lallenatrice ride , soprattutto perch oggi manca un po quel rispetto e quelleducazione che cera una volta. Ma questo non solo nel mondo del calcio, in ogni ambito, lo vedo anche a lavoro. Lo sport la strada giusta.

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