12/03/2020 | 00:00
Prima squadra

Quel giorno avrei voluto abbracciare il presidente

Il testo di Marino Bartoletti, per la rubrica "Eupalla" dell'ElleDiG Magazine di Ottobre.

Feralpisalo come Lanerossi Vicenza. Non vi sembri un paragone audace, o non pertinente, o addirittura fuori luogo. Ce una generazione la mia che e cresciuta nel mito di quel meraviglioso binomio di provincia ai confini con lantonomasia. Erano veramente un tuttuno: il nome della citta e limpresa (proiettata verso il futuro e attenta al sociale) che, sin da quando lacquisi nel 1953, fece di quella squadra una bandiera anche di modernita. Oltre che di tanti successi.

Sarebbe bastata questa premessa a farmi provare simpatia per la societa verdeblu di cui mi e stato chiesto di parlare e per i suoi due grintosi leoncini: ma, in piu, in soli dodici mesi sono mi sono accaduti due episodi personali significativi che mi piace rammentare. Uno di grosso impatto, legato alla conoscenza del suo presidente; laltro minore e casuale, ma per me egualmente emblematico.

Luglio 2017. Sono a Dimaro per lavoro, dovendo seguire il ritiro del Napoli. Folla, eccitazione, (comprensibile) ambizione, attenzione mediatica a livelli estremi. Maurizio Sarri sta preparando un altro assalto alla Juve: ma non sa ancora che 91 punti e tanto bel gioco non gli basteranno. Eppure, attorno a quel frullatoredi passione, se Dio vuole ci sono la malia e la pace di un territorio straordinario: esclusivissima porta daccesso alla Val di Sole. Con me non posso non avere le mie due bici: quella da strada per sfidarmi verso Madonna di Campiglio e la mountain bike per scoprire le bellezze piu nascoste. Quella mattina vincono la due ruote fuori strada. E risalgo, in parte su una ciclabile e in parte su un sentiero, il torrente Noce affollato di devoti piu o meno occasionali del rafting: le cui urla scomposte a fatica vengono coperte dal muggito dellacqua. Cosi mi sposto piu a monte e, verso Mezzana (300 metri piu in alto di Dimaro), mi appare la piu inattesa delle scene: un gruppo di calciatori che si allenano in tutta pace. Senza telecamere, senza tifosi aggrappati alle reti, senza giornalisti invadenti. Sinceramente non riesco a riconoscere nessuno se non forse, in tuta, Michele Serena che ricordavo nella Sampdoria del dopo-scudetto, nel Parma e nellInter. Ma questo mi verra perdonato non mi aiuta a identificare la squadra. Poi mi basta guardare i pullmini coi quali evidentemente vengono portati al campo i giocatori: ce scritto Feralpisalo. Ricavo dal tutto una piacevole sensazione di professionalita e di tranquillita assieme. A pochi chilometri lapocalisse; davanti ai miei occhi la quiete di un lavoro serio e composto. Io, li in mutande sulla mia bici, unico spettatore di quello spettacolo di serenita applicata allo sport, non posso non provare amicizia e sintonia.

Giugno 2018. Sala della Giunta del Coni al Foro Italico. Francesco Ghirelli, allora segretario generale e adesso presidente della Lega Pro, mi chiama a moderare un convegno che culmina con un premio molto importante (Sport e Legalita, assegnato lanno prima a Franco Gabrielli, Capo della Polizia). E quello stesso premio viene conferito a Giuseppe Pasini, presidente della Feralpi. Poche parole le sue: nessuna sbagliata: La Feralpisalo ha voluto estendere il suo ramo di attivita e aprirsi anche in favore di tutti quei ragazzi a cui la vita e la natura hanno riservato abilita diverse. Abilita che si pensava non permettessero loro di andare a giocare a calcio e di vestire una maglia ufficiale, non di quelle acquistate nello store del Club, ma con il pieno valore dellessere rappresentativo di quei colori. Abbiamo abbattuto questa barriera. Non architettonica, ma di sostanza e di concetto. Perche lo sport e una sfida, che si traduce spesso in un ostacolo da superare, ma e tutto fuorche divisione o impedimento. Aggiungendo: Non tutti i nostri ragazzi che si avvicinano allagonismo diventeranno calciatori, ma tutti diventeranno uomini. E proprio da questa convinzione abbiamo tracciato una linea. Un percorso che possa permettere loro non solo di potersi esprimere nelmodo migliore, allinterno di strutture adeguate alla loro maturazione sportiva, ma anche di crescere nellambito della propria personalita. Coltivare questi valori e un altro modo per restituire qualcosa di concreto a un territorio che noi amiamo.

Lavrei abbracciato, ma il cerimoniale non lo consentiva. Quando, poche settimane dopo, a Pescara, durante il sorteggio del calendario del campionato qualcuno mi chiese quale fosse in Serie C la mia squadra del cuore risposi che, in mancanza di quella... originale della mia citta natale retrocessa in D, avevo scelto la Feralpisalo.

Lo confermo! Perche per me il calcio e lo sport in generale sono esattamente quello che la societa del Presidente Pasini da dieci anni rappresenta.

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