04/04/2020 | 00:00
Prima squadra

Marco Zambelli:

Queste le parole del difensore rilasciate a Bresciaoggi il giorno 1 aprile 2020:

Marco Zambelli, come va?

"Per fortuna bene, nessuno dei miei cari stato contagiato. Ma ho amici infermieri che sono in prima linea e leggo nei loro occhi la pesantezza, la drammaticit di questa situazione."

Come passa le giornate a casa?

"Studio, mi mancano 4 esami per finire amministrazione e organizzazione aziendale. Sono iscritto all' universit telematica San Raffaele: lezioni on line, esami a Milano o a Roma. Poi, una volta finito, far gli altri due anni."

E quando non sui libri?

"Per fortuna ho un giardino, che mi permette di allenarmi: qualche corsa, esercizi secondo il programma. Gioco con i miei figli Enea ed Emma, 5 e 2 anni. Mi tengono impegnato, allontanano la tentazione (e la possibilit) del divano. Li vedo crescere come mai avrei potuto in condizioni normali. E questo fa riflettere."

In che senso?

"La vita ha abituato tutti a ritmi frenetici, a mille impegni. Correre, correre, correre. Adesso certe cose, che prima si davano per scontate, acquistano una certa importanza."

Un esempio?

"Quando vado al supermercato a fare la spesa, avrei voglia di abbracciare tutti. Ogni individuo ha una storia, un lato buono. E quando tutto questo sar finito, voglio passare pi tempo con le persone care, con gli amici, parlarci e starli ad ascoltare."

B, detto da uno che ha sempre avuto la capacit di ascoltare gli altri...

"Questa epidemia, che per molti una tragedia, deve essere un' opportunit per cambiare. Tutti."

Anche il mondo del calcio?

"Mi arrabbio quando qualcuno ci tratta da bambini scemi e viziati, soprattutto certi presidenti di calcio. Non tutti, per fortuna. Il mio presidente Pasini davvero una persona esemplare, oltre che un bravissimo dirigente e imprenditore. Ma anche noi calciatori abbiamo una famiglia: siamo mariti, padri, figli. Questa emergenza ci tocca come persone. E ci rendiamo conto che niente potr essere come prima, che anche noi dovremo fare sacrifici. Soprattutto, lo ribadisco, questa deve essere un' opportunit di ripensare a tutto il nostro movimento."

Ha qualche idea?

"Il sistema deve aiutare il sistema. Guai se, dopo questa catastrofe, sopravvivessero solo i club con maggiori risorse economiche. Significherebbe che tutto sbagliato, che il nostro mondo guasto. Mi auguro che le leghe pi ricche diano una mano a quelle pi povere. Il calcio e lo sport in generale devono sopravvivere a tutti i livelli. Penso a tutti i bambini che lo fanno a livello agonistico, a cosa guadagnano in educazione, perch lo sport rispetto delle regole, e soprattutto in salute."

Lei stato uno dei primi, un mese fa su queste colonne, a chiedere lo stop di tutta l' attivit.

"Mi rendevo conto del pericolo che correvamo tutti. In questo momento sono a casa mia a Gavardo, le giornate diventano sempre pi lunghe anche se, quando non mi alleno, Enea ed Emma mi tengono impegnato e aiuto mia moglie a tenere in ordine la casa. Ma mi manca la quotidianit. Ora giusto comportarsi cos, stiamo combattendo per la vita."

Si potr finire la stagione?

"In questo momento non prioritario. A casa rifletto molto sul dopo e, lo confesso, ho paura a pensare cosa sar. Temo la prospettiva di dover perdere le mie abitudini consolidate. Ma credo che il calcio, che per molti versi dovr imparare molto da questo periodo, potr essere d' aiuto per riprendere. una valvola di sfogo, la passione della vita per milioni di persone. Noi giocatori dovremo amarlo di pi e avere comportamenti ancor pi responsabili."

Un motivo di fiducia, di consolazione in tutto questo?

"Il calcio sopravviver anche al Coronavirus. Nemmeno le guerre mondiali sono riuscite a cancellarlo."

Come si trova alla Feralpisal?

"Bene, benissimo. una realt cresciuta molto negli ultimi anni. Il presidente Pasini ha investito molto. Peccato esserci fermati, sono convinto che la Feralpisal avrebbe potuto dire la sua fino alla fine in campionato."

Un ultimo pensiero?

"Per il calcio mi auguro che riesca a escludere pseudo calciofili, che fanno finta di investire e poi lasciano in mezzo a una strada noi calciatori e soprattutto i dipendenti, come mi capitato a Foggia. Pi in generale, questa lunga emergenza per tutti deve essere l' occasione di vedere la vita e le persone con altri occhi. A patto che si abbia la volont di aprirli."

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